Vi racconto qui del mio record personale nella pesca al tocco. Una mattina grigia di fine settembre, agli sgoccioli della stagione e dopo una settimana di pioggia, decido di sfruttare un paio d'ore di tregua concesse dalle nuvole per fare due lanci in un torrentino che già in precedenza mi aveva regalato soddisfazioni.
Avete presente la classica giornata "NO"?
beh ve la spiego io...
lenze arrotolate più degli auricolari dopo un mese nello zaino, un continuo di ami persi su tronchi maledetti sul fondo delle buche, e le poche mangiate rigorosamente sbagliate.
La prima ora e mezza è stata esattamente questo. Poi proprio quando pensavo che la situazione non potesse peggiorare ci si è messa pure la pioggia.
Decido di cambiare posto e mi sposto di una ventina di minuti d'auto verso valle per provare una buca che già in passato mi aveva regalato emozioni. Ed ecco che alla prima passata, la lenza si blocca e il cimino segnala due leggere vibrazioni, quasi impercettibili. Decido di aspettare e, 5 interminabili secondi dopo e con la lenza ancora chiaramente in tensione nonostante il cimino immobile, decido di ferrare. NON mi era mai capitato nella pesca alla trota di vedere la canna (daiwa triforce 4.5m) incurvarsi tanto, la frizione del mulinello ha iniziato a cantare come se non ci fosse un domani. La lotta è stata adrenalina pura, e solo dopo diversi minuti (sembrati ore), e con il provvidenziale aiuto della mia ragazza, sono riuscito a scattare finalmente una foto con questo maestoso esemplare di trota fario.
ATTREZZATURA:
Daiwa Triforce 4,5 metri.
Mulinello Daiwa Crossfire 2000
Lenza 0,22 fluorocarbon con terminale 0,18 ad alta tenuta sempre in fluoro
Amo n6, rigorosamente senza ardiglione.
Tre piombini 0,70g a 35-40 cm di distanza l'uno dall'altro.
Segnalatore neutro
Innesco: Lombrico